Scandalo InternazionaleA due anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, Billy Wilder tira fuori questa esplosiva satira sul presidio degli Stati Uniti sul suolo berlinese, utilizzando le dinamiche della commedia brillante e seducendo lo spettatore con le esibizioni indimenticabili di Marlene Dietrich.
Come riesce un tale regista a passeggiare sulle rovine fresche di bombardamenti di Berlino, con una storia d'amore tra un capitano dell'esercito e due donne? L'una era la cantante e amante di gerarchi nazisti, l'altra la piccola e detestabile onorevole moralista americana che appunta sul suo libretto tutti gli scandalosi incontri degli ufficiali statunitensi con le tedesche. Il film si muove grazie a questo personaggio interpretato da Jean Arthur: una prima parte la vede severa e scandalizzata di fronte al degrado morale degli ufficiali, poi piegata dal capitano John Pringle (John Lund) al romanticismo puro ma pieno di equivoci, infine scopre e comprende la reale situazione politica dietro il rapporto tra il capitano e la cantante Erika von Schlütow (Marlene Dietrich). Billy Wilder con "A Foreign Affair" conduce senza affanni la riflessione sulla vittoria (e il suo prezzo) del secondo conflitto, ma ciò che riesce a colpire di più sono la grande interpretazione della Dietrich (passionale ed intensa, pretende e domina l'attenzione di tutti) e alcune scene eccellenti: quella della seduzione nella stanza degli archivi (la donna che scappa dal bacio dell'uomo per poi cadere tra le sue braccia), tutta la prima parte e il climax finale nel locale.
Sempre a Berlino ma durante la Guerra Fredda, Billy Wilder ha realizzato un'altra delle sue satire corrosive, questa volta sulle ideologie con "Uno, due e tre!"
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