V per VendettaPerchè i Wachowski hanno solo adattato e non diretto questo film? A ben vedere pare che la decisione sia stata quella giusta. Non c'è il rumore visivo e sonoro degli ultimi due Matrix, anzi è molto parlato e non lascia tantissimo amaro in bocca. V per Vendetta riesce a dare una sana rispolverata al genere totalitaristico aggiungendo all' opposizione ribelle vs sistema la figura di V, incarnazione di un ideale di rivoluzione dall'assuefazione della massa: è un superuomo che decide di sacrificarsi diventando simbolo facilmente penetrabile nelle menti di chi è chiuso nella paura e nella priorità sociale di una sicurezza globale. È un film che si dimostra estremamente attuale nel momento in cui elabora eventi reali come gli attentati terrostistici e la diffusione dell'aviaria in una finzione che dobbiamo (e ci riusciamo) avvertire come sprone per la nostra realtà. Molto più efficace, dunque, risulta essere questo film rispetto alla trilogia di Matrix soprattutto perchè è stato scelto di puntare più sulla sceneggiatura che sugli effetti ormai familiari. La densità di spunti e degli elementi è però complementare di una certa fretta nel comprimere tutta la storia fino alla catarsi finale: più volte troviamo personaggi che spuntano all'improvviso e che invece richiederebbero un avvicinamento meno arrischiato. E in effetti qualcosa bisogna pur sacrificare. Tra queste anche l'interpretazione di una lineare Natalie Portman e un monoespressivo Stephen Rea. In teoria si potrebbe tranquillamente sorvolare su questi difetti che durano giusto la visione del film... ma è proprio il film che mi "permette" di sorvolarlo facendomi diventare più curioso della graphic novel. A ricompensarci in toto è cmq il personaggio di V, talmente penetrante che senza difficoltà tutti potrebbero vestirsi ed essere come lui: un novello Darth Vader che si regala al popolo quasi come il cioccolato wonka (!).
¶ 5:07 PM0 comments
Reinserire la cassetta, prego...Pare che sia giunto il momento di rimettere mano al blog di (pseudo) critica cinematografica. C'è qualcosa da cambiare. Innanzitutto il titolo. È sempre stato provvisorio, per non parlare del sottotitolo ancor più penoso. Due: il template. Colori e font non mi piacciono più. Pesanti ed obsoleti. Mi sa che forse cambierò piattaforma, splinder offre template diversamente accattivanti. Da cambiare anche i contenuti. Non più una "critica" strappata dalla bocca, ma impressioni anche a caldo e senza la grande pretesa di argomentare nei minimi dettagli. Se pure qualcuno volesse leggere tutto ciò, non dovrà annoiarsi. Non solo film ma anche tv, forse spot, forse telefilm: cazzeggio audiovisivo quotidiano. A cosa serve tutto questo? Forse solo a stilare un futile elenco delle migliori e peggiori visioni, senza mai dimenticare che l'immagine è indifferente e spietata ---> meglio non affidarsi mai a nessuna forma di linguaggio audiovisivo.
¶ 4:27 PM0 comments