Il Caimano è divertente, lo metto al pari dell'ultimo Verdone per la quantità di risate.. anche se bisogna chiedersi quanto può valere una comicità morettiana, direi quasi inconsapevole, confrontata con quella verdoniana. Mi si dice che il primo fa solo ironia (se pure ci riesce) e che il secondo è il vero comico. Eppure mi sento di scrivere che Moretti potrebbe davvero farci ridere, ma di stomaco. Basterebbe che fosse ancora più naturale e sarebbe la perfetta sintesi tra l'onorevole Trombetta e Totò. Fantascienza, certo, come il suo film. Non è vero che nel presentarlo da Fazio l'ha etichettato in questo modo? :) Di politica ce n'è davvero poca: viene sfiorata perchè è rappresentata (quella sagoma di Berlusconi) con molta autorevolezza di intelletto e di ironia. Che poi sia tutta presunzione o grande dote intellettual-artistico-comunicativa, questo ognuno deciderà. Però ci si diverte, soprattutto nella prima parte, quella luminosa (o almeno non ancora cupa), quella in cui Moretti ci avverte metacinematograficamente che questo film in Italia non sarebbe esistito mai se non se ne fosse davvero avvertito il bisogno. Un ragionamento che fila: il concetto fondante del film è il bisogno, tolto quello non abbiamo politici, non abbiamo intellettuali e tanto meno il film (anti-materia inoffensiva). Ecco che mette in scena critici di ogni tipo, generi cinematografici che si autorivalutano, sceneggiature che si autogenerano nel momento in cui diventano film, e, meglio ancora, valigie piene di soldi che cascano dal cielo sfondando il soffitto del più alto ufficio milanese dell'italiano più furbo e sorridente, quello che ha una buona definizione non solo per se ma anche per quelli che lo odiano. Proprio come accadeva a Donnie Darko, solo che lui era mezzo fatto. Nanni Moretti. Del Caimano si è detto che si sviluppa su almeno tre livelli: la famiglia, il cinema e la politica. Ho è escluso il terzo, rido con il secondo, del primo dico che credo di aver passato troppo poco tempo con i lego... Voglio concludere seriamente. Nanni Moretti ha bisogno di andare in tv, ha bisogno di fare qualcosa per la tv. Lo si vede da come muove la macchina da presa: è un film per la tv, per la miseria! Lui ha davvero bisogno di esprimersi in maniera ancora più popolare :)