videobrodaglia
9.7.05
  Spielberg e la sua Guerra
A cinque giorni dalla visione de La Guerra dei Mondi, dopo varie discussioni sul web e dal vivo ma anche sul cellulare, ho quasi perso di vista il film. Capita quando lo si smembra a tal punto da lasciarselo sfuggire e non riconoscerlo più per quello che è nel suo complesso.

L'attesa per il film è stata spasmodica per poche persone, mentre la maggior parte si aspettava il "solito" film dal divertimento assicurato, ma condito in modo diverso e soddisfacente da Spielberg. Delusi proprio per non aver trovato tutto ciò.

Per me in questo film c'è una buona fetta del miglior Spielberg degli ultimi anni. Vedo che si è sforzato, con risultati positivi, nel raccontare una storia (apparentemente pessimistica) con alieni, genocidio e apocalisse che una volta tanto non ci vengono mostratiperchè parte intenzionalmente non inquadrata del film. La macchina da presa è fissa sulla famiglia: tutto il turbinio circostante di morte e disperazione fa da sfondo, perchè il discorso non è sulla sopravvivenza del pianeta, ma su quella del nucleo familiare in una situazione di minaccia non localizzabile. Questo è quello che io ho visto. Molti però si fanno domande sugli alieni, su quanto sia banale che siano stati sconfitti dai batteri... Non mi pare che il film voglia spiegare il come dell'attacco... Sulla scena finale (riunione della famiglia) c'è stata cmq unanimità nel ritenerla la peggiore sia di questo film, che degli ultimi dello stesso Spielberg (certamente più brutta dei tre finali, per me sopportabili, di A.I.).

Durante la visione mi chiedevo se avrei avuto voglia di rivederlo: risposta negativa.
Molto bello per alcune scene (tutta la parte iniziale, il piano sequenza circolare in macchina e l'assalto della folla: le stavo applaudendo), per un buon Tom Cruise (diverso, più bravo), per il sonoro potente, efficace e coinvolgente, per nulla roboante (visione consigliatissima nella miglior sala della città), per Spielberg che in fin dei conti con la macchina da presa ci sa fare, e se gli capita di sgarrare per alcune cose, possiamo chiudere un occhio... anche se non troppo. Bè, nonostatante questo non mi andrebbe di rivederlo, perchè ciò che resta è un discorso sull'uomo affrontato non con la dovuta attenzione.

Alla fin fine credo che Spielberg, per la fama e la bravura che lo circonda, debba saper proporre film più soddisfacenti: se vuole creare una storia sulla paura globale, la sopravvivenza, lo smarrimento post-moderno con un'attenzione alle minoranze etniche, sulla fuga e la truffa globale dei potenti, deve saper accantonare, per quel poco, la sua innata tendenza buonista e realizzare qualcosa di più incisivo. Preferirei vedere uno Spielberg più coraggioso nell'esprimere la propria opinione, più che fare la parte di chi sa solo avvertire il mondo dei pericoli da cui è minacciato.
Minority Report ci vuole far aprire gli occhi sul pericolo di intromissione dei governi e delle economie nelle nostre esistenze negandoci l'identità: ottimo film, più calibrato e convincete de La Guerra dei Mondi. Ma allora perchè non prosegue su quella strada, invece di proporre storie negli aereoporti o cmq in giro per il mondo (in cerca di qualcosa, di un padre...) che sono pur sempre buone ma che non sfondano come dovrebbero?

 
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