videobrodaglia
3.7.05
  Il siero della vanità
Dopo aver visto questo secondo film di Alex Infascelli resto nel dubbio se dargli ancora speranza nel diventare uno dei pochi registi di film di genere, o ritenerlo un autore già alla sua deriva.
L' intenzione di fare una satira sulla tv utilizzando la marca del grottesco abbinata ad una narrazione da thrilling (come per Almost Blue), non è da buttare, ma nel dare forma a questo soggetto di Ammaniti, Infascelli non dona fluidità alla narrazione, crea dei crepacci incredibili tra una sequenza e l'altra. Forse nemmeno tutte gli interessano e si concentra di più su quelle intense, che su altre di sviluppo: l'inizio è molto buono e quasi sullo stesso livello è la sequenza finale della fuga e dello show televisivo. Queste voragini però non riescono affatto a convincere, non creano il thrilling, sconnettono troppo i personaggi: traballa nella pretesa di fare di un videoclip un film, ma Infascelli non è Guy Ritchie.

Nonostante questo grosso difetto, c'è la volontà (che è forse anche presunzione) di realizzare un prodotto diverso, finalmente di genere, che rompa con le solite storie di poliziotti da fiction tv, immergendo gli stessi garanti dell'ordine nello stesso squallido ambiente della tv. Da questo punto di vista il film vuole essere un pugno nell'occhio della tv, anche se non riesce ad andare oltre la sua rappresentazine grottesca, quella dei meccanismi di protagonismo, di vanità, di esaltazione di una personalità che non esiste se non nell'ambito di un gioco delle parti che porta alla morte dei suoi partecipanti (che diventano dunque illustri vittime). Il Sonia Norton Show è solo una versione un tantino esasperata del Maurizio Costanzo Show e di Porta a Porta, che dal canto loro possono fare anche di peggio con i loro sorrisini e la loro volgare ostentazione del potere mediatico.
Il film però si spezza e stropiccia i suoi attori. Molto brava resta Margherita Buy, come anche la Bobulova che ricorda la Melora Walters di Magnolia, e una a dir poco cinica Francesca Neri. Una pellicola con un cast all star, sorretta anche da una stimolante colonna sonora di Morgan che sa davvero tenere la tensione più delle immagini. Insopportabile e ossessiva all'eccesso è invece la canzone di Mina, come anche l'uso del suono: il tecnico deve essere un incompetente se non riesce a farmi sentire i dialoghi.


Alex Infascelli aveva già dimostrato certe "potenzialità" con il cinema di genere in Almost Blue (meglio riuscito, ma sempre con diversi difetti): ma se si buttasse nel remake di un modesto thriller americano?
 
Comments:
almost blue lo vidi tanto tempo fa e tutto sommato mi era piaciuto...
 
Tecnicamente ben realizzato (peccato per il suono...), ma non tutto luccica.

Ciao!
 
Posta un commento



<< Home
portate un cucchiaio

Nome:
Località: Napoli, Italy
ARCHIVES
settembre 2004 / ottobre 2004 / novembre 2004 / gennaio 2005 / febbraio 2005 / marzo 2005 / aprile 2005 / maggio 2005 / giugno 2005 / luglio 2005 / agosto 2005 / settembre 2005 / ottobre 2005 / marzo 2006 / aprile 2006 / maggio 2006 /


Powered by Blogger