videobrodaglia
20.9.04
  Fahrenheit 9/11
Il film che fa discutere, il film verità... È, più di tanti altri film, un documento del momento storico che viviamo, la Palma d'oro dimostra quanto avessimo bisogno di un tale punto di vista.
Fahrenheit 9/11 è sconvolgente perchè la tesi dimostrata da Moore non ha trovato alcuna prova che la faccia cadere, dunque si pone come assolutamente veritiera (anche se non completo in tutto). Del documentario è stato già detto di tutto sui giornali perciò non mi va di ripetere ciò che è evidente (la seconda parte è la più fiacca, Moore arranca e abbassa il ritmo della sua ironia per dar spazio alle interviste ai familiari).
Chi decide per la guerra? E perchè si decide di iniziarla? Alla seconda domanda Moore non fa altro che approfondire attraverso le immagini la motivazione che tutti ormai conosciamo: è la guerra di un texano per il petrolio. Alla prima Moore risponde con quell'ironia che tanto è piaciuta a Tarantino: la guerra l'ha decisa (anzi, l'ha "solo" messa in atto) un folto gruppo di imbecilli. Un figlio di papà, peggio di papà, che è sempre in vacanza e un gruppetto di tipi che leccano il proprio pettine o cantano davanti ai giornalisti. Insomma tutt'altro che uomini di politica (eppure in Italia ce n'è uno solo di questi e ne combina anche di peggiori).
È un documentario di immagini che completano il terrore scaturito da quella degli aerei che si scontrano sulle due torri: Bush che riceve la notizia è da brividi, le bare dei caduti americani, il bambino morto, un braccio distrutto, madri che si disperano per i figli morti o per la loro innocenza negli stupidi giochi di guerra. Il nero e l'audio dell'impatto con le torri è agghiacciante. Già nel film collettivo "11 Settembre 2001" uno dei corti (il più duro forse) mostrava solo il nero cinematografico, le urla degli americani sotto le torri e alcuni flash delle persone che si gettavano dai grattacieli si imprimevano sulla retina con impatto maggiore.
Il legami con la famiglia Bin Laden, il senso di terrore provocato nella popolazione americana, il Patriot Act, la manipolazione delle info da parte delle tv... in effetti Moore tocca un pò tutte le questioni scottanti con risultati migliori sul versante finanziario della famiglia Bush grazie all'ironia sprezzante (there's no time to cry, happy happy...).
Si esce dalla sala pensando: mi Dio, è questa la gente che decide per il mondo?!
Agghiacciante.

 
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